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Percorso: Home > Articoli per newsletters > Quartiere1 > Cultura > Nuova vita al tabernacolo di via del Porcellana
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Nuova vita per il tabernacolo di via del Porcellana grazie a un regalo speciale, quello della signora N.P. al marito per il suo ottantesimo compleanno, nel segno dell’amore per l’arte e per Firenze. È con questo scopo, infatti, che la donna si è rivolta all’ufficio del Servizio Belle Arti del Comune di Firenze proponendo una donazione per il restauro di un’opera d’arte. La scelta è ricaduta proprio su questo tabernacolo, situato all’angolo dell’edificio che ospita la sede dei Servizi di Sicurezza Sociale del Comune, e in cui si trova un affresco trecentesco della scuola di Taddeo Gaddi, raffigurante la Madonna col Bambino, Sant’Antonio abate, San Giovanni Evangelista e il committente. L'affresco è conservato all'interno di un'edicola in pietra serena, è uno dei pochi rimasti ‘in situ’ dopo l’alluvione del ‘66. La donazione, di circa 9mila euro, utile a coprire i costi dell'intervento, è avvenuta in regime di Art Bonus. I lavori sono stati seguiti dal Comune, Servizio Belle Arti, sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato. Il manufatto restaurato è stato inaugurato questa mattina con il vicepresidente dell’associazione Amici dei Musei e dei Monumenti fiorentini Roberto Santini, i volontari del comitato per il decoro e il restauro dei tabernacoli, i tecnici del servizio Belle Arti del Comune e padre Graziano Lezziero parroco di santa Maria Novella.


Il tabernacolo su via del Porcellana fu probabilmente commissionato alla metà del Trecento da fra’ Guccio Aghinelli (altrove Ghinetti o Aghinetti), canonico della famiglia Del Porcellana, per anni importante ed eccellente amministratore dell’antico Spedale dei Michi: da allora sia la strada (in precedenza via dello Spedale dei Michi) sia l’ospedale presero a chiamarsi del Porcellana.

L’intervento di restauro ha previsto la spolveratura delle superfici pittoriche, il consolidamento degli strati di supporto e della pellicola pittorica sollevata, la stuccatura di fessurazioni di piccole dimensioni, poi reintegrate cromaticamente. I lavori hanno interessato anche la parte lapidea del tabernacolo in pietra serena, più esposta al degrado. Sono state effettuate operazioni di spolveratura dei sedimenti di varia natura, seguite dalla messa in sicurezza delle parti a rischio di caduta. Le operazioni di consolidamento e ricostruzione del manufatto si sono concentrate sul timpano del tabernacolo, dove pioggia e usura avevano creato fessurazioni e distacchi delle cornici più aggettanti. Le fessurazioni sono state riempite, tutte le superfici lapidee sono state pulite e la pietra è stata consolidata e protetta superficialmente.