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 "Tutti parlano di questo virus fatto come una corona, di quelle che portano i re. Tutti dicono che è pericoloso e che si può persino morire, certo non i bambini e le persone giovani, che loro hanno molte difese. Ma le persone anziane sì. Per esempio i miei genitori sono molto preoccupati per i miei nonni che sono anziani e abitano lontano da casa nostra. Io mi chiamo Clara e ho 10 anni. Ho la mamma, il papà e un fratello più grande che in casa porta sempre le cuffie e chatta sempre con la fidanzata. In questi giorni non vado a scuola, perché è chiusa. All’inizio mi sembrava una cosa molto ganza, ora invece no, perché non è come stare in vacanza. I compiti bisogna farli lo stesso tutti i giorni, non si può uscire di casa e così io non vedo più le mie amiche, che invece prima vedevo tutti i giorni. Possiamo sentirci solo per telefono, ma io posso usare solo il telefono di casa, quello di tutti, perché il cellulare non ce l’ho e i miei genitori mi hanno detto che ora non ne ho bisogno e me lo compreranno solo quando farò la 1 media.Invece tante mie amiche e amici ce l’hanno e in questi giorni si scambiano tutti i messaggi e le foto e i video, che quando devi stare in casa tutto il giorno aiutano parecchio a passare le ore.

Ho detto ai miei genitori che in questo momento il cellulare mi avrebbe fatto comodo, e loro hanno detto, - sì è vero -, però ora tutti i negozi sono chiusi e il cellulare non si può comprare lo stesso. Alloro telefono a Alice, Sara e Martina che sono le mie amiche preferite e ci raccontiamo un po’ di cose così, anche sceme, ma ci piace lo stesso. Ieri ho fatto questo sogno.

Era tutto buio, la casa era silenziosa, era notte, dormivamo tutti. Il cane no, non dormiva. Sì, perché noi abbiamo anche un cane. Si chiama Pallino, l’abbiamo chiamato così perché è piccolo e tondo come una palla. Dunque Pallino non dormiva e uggiolava piano piano vicino al mio letto. Così mi sono svegliata. Pallino mi guardava con i suoi occhi tondi, poi ha girato la testa verso la sedia. Allora anche io ho guardato la sedia e sopra c’erano queste cose:
- una specie di tuta verde, molto lunga, fino ai piedi
- un paio di guanti, ma strani, di plastica blu
- una specie di casco, ma tutto trasparente, come una boccia per pesci
- un paio di stivali di gomma, anche quelli verdi
- e infine, non ci crederete, una MASCHERINA, ma proprio di quelle vere come dovrebbero ora usare i dottori, che invece non si trovano più e ci sono persone che sarebbero disposte a pagarle uno sproposito, dicono i miei genitori.
Insomma io non so come né perché e neanche chi, ma il messaggio era chiaro:
CLARA VAI, E ABBATTI QUESTO MALEDETTO VIRUS, che io penso che è proprio il re dei virus, visto che è fatto a corona.
Anche Pallino era d’accordo e me l’ha fatto capire, perché con la testa mi spingeva, voleva che io mi vestissi.
E io allora mi sono vestita in fretta. Subito il camice verde, la mascherina e la boccia dei pesci in testa che mi calzava a pennello. Mi sono accorta però che non ci respiravo tanto bene e allora ho preso il boccaglio della maschera di mio fratello e andava bene lo stesso. Ho messo gli stivali e infine i guanti di plastica blu. Ma non potevo combattere a mani nude.
E mentre cercavo affannosamente tra i giocattoli quella vecchia spada di plastica che mio fratello usava quando era piccolo, e mentre ero lì che ormai ero sicura che non la trovavo più e cominciavo ad arrabbiarmi, ho sentito un forte rumore, ho visto una luce accecante, ho sentito una voce squillante, ed era la mamma che, entrata in camera, ha aperto la persiana, era una bella giornata di sole e mi ha detto:
- Dai pigrona, è ora, anche se non vai a scuola, bisogna alzarsi, vestirsi e fare colazione. Dopo andiamo a comprare il pane e così portiamo fuori anche Pallino! -

Peccato, veramente un peccato che il sogno si sia interrotto così, chissà come sarebbe andato a finire? Avrei io, Clara, bambina di anni 10, sconfitto questo maledetto virus che ci sconvolge la vita? Io penso di sì, ero molto, molto determinata...''