Salvino d'Armato degli Armati è il protagonista di una curiosa storia che riguarda gli occhiali.
Salvino degli Armati sarebbe nato a Firenze nel corso del XIII secolo ed è stato considerato uno dei presunti inventori degli occhiali, in una storia avvolta da misteri e campanilismo.
La storia dell'invenzione degli occhiali è in realtà più complessa, assai lunga e ancora oggi piena di incertezze...
Sembrerebbe, addirittura, che già Seneca e Plinio testimoniassero l'utilizzo di sfere di vetro per aiutare la vista; altre leggende attribuiscono il merito dell'invenzione ai cinesi e agli indiani.
Tralasciando le leggende, alcuni documenti ufficiali menzionano gli occhiali (“roidi da ogli”) a partire dalla fine del 1200: in alcuni Capitolari delle Arti Veneziane, infatti, si dice che li fabbricassero -già da tempo- i vetrai di Murano.
La curiosa storia di Salvino e degli occhiali nasce nel 1678, con la “Lettera intorno all'invenzione degli occhiali” pubblicata da Francesco Redi.
Nella lettera viene riportata una predica tenuta nel 1305 presso la chiesa di Santa Maria Novella dal domenicano Giordano da Pisa che parlò degli occhiali, asserendo che “non è ancora venti anni che si trovò l'arte di fare gli occhiali che fanno vedere bene [...]”.
Sulla base di queste testimonianze, dunque, Redi collocò l'invenzione degli occhiali in Toscana, in un periodo tra il XIII ed il XIV secolo.
Qualche anno dopo, in una cronaca trecentesca del convento di Santa Caterina di Pisa, viene ricordato il frate Alessandro della Spina.
Il frate viene descritto come un uomo modesto e buono: avrebbe infatti imparato l'arte di fare gli occhiali ed avrebbe condiviso il segreto del processo di fabbricazione.
Pochi anni dopo la lettera del Redi, però, accade qualcosa di curioso ed anche la città di Firenze è protagonista della vicenda.
Ferdinando Leopoldo Del Migliore -nel suo libro “Firenze città nobilissima illustrata” del 1684- sfruttando le proprie conoscenze storiche riguardo le famiglie fiorentine, individuò in Salvino degli Armati l'inventore degli occhiali.
Del Migliore sostenne inoltre di aver rinvenuto il testo di un epitaffio che celebrava Salvino degli Armati come “inventor” degli occhiali.
Inoltre, per sostenere meglio la sua tesi,parlò di un sepoltuario antico (posseduto solo da lui in unica copia e mai visto da altri) che riportava per intero l'epigrafe dedicata a Salvino.
Domenico Maria Manni -grande studioso ed erudito- confermò la tesi di Ferdinando del Migliore, senza avere cura (forse volutamente) di studiare approfonditamente le fonti che riguardavano Salvino degli Armati.
L'opera di Manni del 1738 -intitolata “Degli occhiali da naso inventati da Salvino Armati”- ebbe una grande fortuna, tanto da essere stampata in almeno due edizioni.
L'ipotesi che vide Salvino degli Armati come inventore degli occhiali diventò una vera e propria credenza e si protrasse per quasi un secolo: nel 1841 presso il chiostro della chiesa di Santa Maria Maggiore fu collocata un'epigrafe che riportava per intero il testo dell'epitaffio citato da Ferdinando Del Migliore, sormontata da un busto con una testa di età romana (probabilmente una replica del ritratto greco di Erodoto).
La storia cambiò soltanto nel 1921, quando Isidoro del Lungo studiò e descrisse l'epigrafe funebre eretta in onore di Salvino degli Armati.
Dallo studio emersero discrepanze linguistiche e non furono trovate conferme dell'esistenza di un personaggio di nome Salvino deceduto nel 1317; l'epigrafe dunque secondo Isidoro Del Lungo era falsa.
Studi successivi -come quelli di Albertotti e Rosen- confermano la tesi di Isidoro Del Lungo.
Sembra dunque evidente che le tesi di Ferdinando Del Migliore e di Domenico Maria Manni non fossero veritiere; si è trattato di una mistificazione storica dovuta al...campanilismo!
I due, molto probabilmente, ignorarono le testimonianze storiche nella loro completezza per attribuire a Firenze l'invenzione degli occhiali e per togliere qualche merito a Pisa e al frate Alessandro della Spina...
Piccola curiosità... Salvino, il protagonista di questa storia campanilistica, viene citato anche da Umberto Eco nel famosissimo libro “Il nome della Rosa”: Guglielmo di Baskerville, parlando di un paio di occhiali, sostiene di averli avuti proprio da Salvino degli Armati!
La Sezione di Conservazione e storia locale della Biblioteca delle Oblate conserva alcuni interessanti volumi sul tema, che fanno parte della collezione del patrimonio antico, alcuni già oggetto di restauro.
Di seguito i link ai volumi contenuti tra le risorse "Open" della biblioteca digitale DigiToscana MediaLibraryOnLine sulla vicenda:
- "Lettera intorno all'invenzione degli occhiali di Redi" su OPEN https://bit.ly/3bFoBDF
- "Firenze nobilissima città illustrata" di Ferdinando Del Migliore https://bit.ly/2ULEstx
- L'opera di Domenico Maria Manni "Degli occhiali da naso inventati da Salvino Armati" https://bit.ly/2Vg0S6o
- Lo studio di Isidoro Del Lungo su Open Archive https://bit.ly/2QWyQLY