Giovanni Rucellai, mercante, umanista e scrittore molto legato alla Famiglia dei Medici, include il “luogho di Quaracchi” nell’elenco delle “muraglie” da lui realizzate, con grande spesa ma con altrettanta soddisfazione, nel corso della propria vita e lo ricorda subito dopo la “chasa mia di Firenze”. La villa, il cui progetto è stato attribuito all’amico Leon Battista Alberti senza però trovare riscontro nei documenti, era circondata da un bellissimo giardino all’italiana (di cui oggi non è rimasto che un piccolo spazio verde) con vivaio, loggetta, spalliere di bosso e prati molto curati. Ricco nei suoi dettagli, includeva scalinate, piccoli dossi, aiuole di varie forme geometriche e un bel labirinto: giardino e bosco nella loro totale estensione arrivavano a lambire il fiume Arno.
Dopo alterne vicende, quando la villa era addirittura ridotta ad una fattoria, venne acquistata e ristrutturata nel 1877 dai frati francescani (i "Frati di Quaracchi") e nel 1928-1929 vi istituirono il Centro culturale ed editoriale internazionale dei Francescani, specializzato nelle pubblicazioni sulla storia dell'Ordine, detto anche Collegio Francescano Internazionale di San Bonaventura.