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Percorso: Home > Articoli per newsletters > Quartiere 3 > Editoriale > IL MEMORIALE DI AUSCHWITZ FINALMENTE HA TROVATO CASA
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Mercoledì 8 maggio, è stato ufficialmente inaugurato, nei locali EX-3, il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti. L'opera venne allestita nel Blocco 21 del campo di Auschwitz dall'ANED ( Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali tra i quali spiccavano i nomi degli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso, dello scrittore Primo Levi, del registra Nelo Risi, del pittore Pupino Samonà e del compositore Luigi Nono. Queste personalità cosi composite produssero insieme una delle prime installazioni multimediali  al mondo.

Il Memoriale all'ingresso presenta una targa che reca queste parole, scritte da Primo Levi: ' Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia tutto inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwtiz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell'odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, nè domani nè mai'. Il Memoriale è costituito da da una passerella lignea circondata da una spirale ad elica all'interno della quale il visitatore cammina come in un tunnel. La spirale è rivestita all'interno con una tela composta da 23 strisce dipinte da Pupino Samonà, seguendo la traccia di un testo scritto da Primo Levi, mentre dalla passerella sale la musica di Luigi Nono intitolata 'Ricorda cosa ti ha fatto in Auschwitz'. 

Montato ad Auschwitz nel 1979 e inaugurato nella primavera successiva, viene presentato a Firenze al termine di una lunga e dolorosa vicenda. Accusata dal Museo di non rispondere alle nuove " linee guida" che lo stesso Museo si era dato all'indomani della caduta del Muro di Berlino, l'opera fu chiusa al  pubblico d'imperio nel' 2011 dalla direzione che nel 2014 arrivò a minacciarne lo smontaggio e la distruzzione.

Allora il Comune di Firenze e la Regione Toscana decisero di prendere in carico l'opera individuandone una nuova sistemazione. Nella primavera del 2015 si giunse alla firma di un protocollo d'intesa tra Comune, Regione, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ( MIBACT) e la stessa ANED. propietaria dell'opera. L'istituto Centrale per il restauro di Roma fu incaricato di smontare l'installazione e di trasportarla a Firenze nel gennaio 2016. Il Comune ha provveduto, con il sostegno fnanziario della Regione Toscana, a ristrutturare l'edificio destinato a ospitarla. L'opificio delle Pietre Dure di Firenze ha curato la direzione tecnica degli interventi di restauro delle tele. 

L'installazione, pur strappata dal contesto originario per cui era stata progettata, mantiene intatta la sua forza di documento unico della memoria dello sterminio nazista voluto dagli ex deportati e da alcune delle personalità di maggior rilievo della cultura italiana del Novecento.

SEDE: Via Donato Giannotti 75/81     INFO: www.deportati.it