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GLI ARAZZI DI GIUSEPPE TORNANO NELLA SALA DEI DUECENTO

Sono aperte le prenotazioni per ammirare i preziosi arazzi dedicati alle Storie di Giuseppe, il principe dei sogni, tornati a Firenze grazie ad un accordo  tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Comune di Firenze.
I venti arazzi saranno esposti a rotazione, quattro alla volta, secondo la loro collocazione originale, nella Sala dei Duecento, che entrerà così a fare parte, per i prossimi 3 anni, del percorso museale di Palazzo Vecchio. Le visite sono iniziate a partire dal 26 febbraio.
Questa serie di panni monumentali costituisce una delle più alte testimonianze della manifattura tessile e dell’arte rinascimentali. Vennero commissionati da Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553 a due dei maggiori arazzieri fiamminghi, Jan Rost e Nicolas Karcher, sulla base di cartoni disegnati da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.
Il ciclo si articola in venti scene, ognuna dedicata a uno episodio specifico della storia del patriarca. La scelta del tema ha un chiaro riferimento allegorico, tracciando un parallelismo tra la vita del patriarca Giuseppe e le vicende politiche di Cosimo e, più complessivamente, della famiglia Medici.

Visitabile solo su prenotazione: massimo 25 persone ogni 30 minuti

Orario: mart/merc/ven/sab/dom 10 – 18
Salvo chiusure straordinarie

Informazioni e prenotazioni:
Info Point area Biglietteria, musefirenze.it, info@muse.comune.fi.it
Tel. (+39) 055 2768224 – (+39) 055 2768558

Biglietto:  € 3.00. Il biglietto è distinto da quello per la visita del Museo di Palazzo Vecchio.

 


SULLE TRACCE DELLA ‘BATTAGLIA DI ANGHIARI’

Palazzo Vecchio inaugura le celebrazioni del quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci offrendo ai visitatori del museo, dal 23 febbraio fino al 12 gennaio 2020, un itinerario speciale dedicato alla Battaglia di Anghiari.
 
La Battaglia di Anghiari è la più celebre opera incompiuta di Leonardo. Lodata dai contemporanei e copiata da un’intera generazione di artisti, avrebbe dovuto decorare una parete della grande aula di Palazzo Vecchio che all’epoca ospitava le riunioni del Consiglio Maggiore della Repubblica di Firenze, oggi conosciuta come Salone dei Cinquecento. Leonardo ricevette l’incarico dalla Signoria di Firenze, retta dal Gonfaloniere Pier Soderini, nel 1503. Per molti mesi studiò come rappresentare quella battaglia vinta dai fiorentini contro i milanesi nel 1440, realizzando diversi disegni e uno o più cartoni preparatori. Nel frattempo la Signoria aveva incaricato Michelangelo Buonarroti di rappresentare nella stessa sala una seconda battaglia, vinta dai fiorentini contro i pisani a Cascina nel 1364. Nel 1505 Leonardo cominciò a dipingere sulla parete della sala la scena della Battaglia di Anghiari nota come Lotta per lo stendardo, ma il lavoro fu presto interrotto perché, a causa di un difetto della tecnica sperimentale da lui utilizzata, la pittura non si asciugava. Il maestro abbandonò l’impresa, per trasferirsi a Milano e i resti della sua pittura non finita andarono perduti nelle successive trasformazioni della sala.
 
L’itinerario comincia nella zona del Salone dei Cinquecento dove si sono concentrate, negli ultimi anni, le ricerche di eventuali tracce residue della pittura di Leonardo, sotto l’affresco di Vasari rappresentante la Battaglia di Marciano. Qui sarà visibile un video realizzato dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze sulla base dei più recenti studi sull’argomento.
Da qui si passa alla parete opposta del salone, per scoprire i richiami dell’opera di Leonardo che si celano nell’affresco di Vasari rappresentante la Rotta dei Pisani a Torre San Vincenzo. L’itinerario prosegue al piano superiore, che ospita, nel Quartiere di Eleonora, una delle repliche antiche della Battaglia di Anghiari più vicine al modello leonardiano. Si conclude nel Mezzanino, dove si trovano, nelle sale della Donazione Loeser, un raro bozzetto su embrice della scena centrale della Rotta dei Pisani a Torre San Vincenzo e due note Zuffe in terracotta della bottega del Rustici testimoni dell’eccezionale risonanza che l’opera non finita del maestro ebbe presso i suoi contemporanei.
 
L’itinerario è compreso nell’ordinario biglietto di ingresso del Museo di Palazzo Vecchio.


 

 

VERROCCHIO,  IL MAESTRO DI LEONARDO

Dal 9 marzo al 14 luglio  Palazzo Strozzi celebra Andrea del Verrocchio, artista simbolo del Rinascimento a Firenze, attraverso una grande mostra che ospita oltre 120 opere tra dipinti, sculture e disegni provenienti dai più importanti musei e collezioni del mondo come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée du Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze.
La mostra prevede anche una sezione al Museo Nazionale del Bargello, che raccoglie insieme per la prima volta celebri capolavori di Verrocchio e opere dei più famosi artisti della seconda metà del Quattrocento legati alla sua bottega, come Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino e Leonardo da Vinci, il suo più famoso allievo.
L’esposizione è fra gli eventi di maggior rilievo delle celebrazioni leonardiane del 2019 e costituisce la prima retrospettiva mai dedicata a Verrocchio, mostrando al contempo gli esordi di Leonardo da Vinci e offrendo uno sguardo sulla produzione artistica a Firenze tra il 1460 e il 1490, l’epoca di Lorenzo il Magnifico.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Museo del Bargello e National Gallery of Art di Washington DC (sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020).

Info: www.palazzostrozzi.org