Nel maggio 2008 il Consiglio di Quartiere 5, insieme all’assessorato alla Cultura di Palazzo Vecchio e al Comune di Sesto Fiorentino, ha presentato il percorso segnaletico tra Castello, Peretola e Sesto, affiancato dalla guida a cura di Patrizia Mazzoni. Ogni luogo è identificato da un cartello che riporta una citazione dell’opera. Il viaggio è diviso in 3 itinerari, ognuno percorribile a piedi da adulti e bambini pronti a immergersi nelle avventure di Pinocchio.
Il primo itinerario si snoda nell’area di Castello: si parte dalla villa “Il Bel Riposo”, dove Carlo Lorenzini soggiornò a lungo, ospite del fratello Paolo, direttore dell’Antica Manifattura Ginori di Doccia. Dalla torretta della villa Collodi avrebbe visto la “Grande Quercia”, il fiume Arno che per i fiorentini del secolo scorso era il “Grande Mare”, la bambina bionda che, nel suo immaginario, è diventata la Fata Turchina e che aveva un nome ed un cognome: Giovanna Ragionieri, vissuta fino a 94 anni a Castello. Collodi amava passeggiare lungo questi luoghi, parlare con la gente, attraversare le estese pianure, spesso paludose, sicuramente molto buie di notte “luoghi d’incontro di viandanti, ladruncoli ed assassini”. L’itinerario continua per Villa Corsini, via della Petraia, via della Querciola, via di Collodi e via Bechi, dove si incontrano “La bottega di Maestro Ciliegia”, “La Quercia grande”, “La strada del paese” e “La scuola”. In queste strade, tra gli abitanti di Castello, è ancora vivo il ricordo di quello che fu – piace pensare, pur senza certezze - il palcoscenico di uno dei capolavori della letteratura.
Nella rubrica del mese di giugno parleremo del secondo itinerario, quello tra Peretola e l’Osmannoro.