Ad iniziare dal primo Quattrocento, con Brunelleschi, Donatello e Leon Battista Alberti fino al ‘divino’ Michelangelo, in pieno Cinquecento, gli artisti fiorentini fondarono la loro educazione sui modelli della classicità romana. Ma Firenze ripagò ampiamente questo debito culturale con una costante presenza di artefici di valore chiamati a lavorare nella Città dei Papi dagli stessi pontefici, da cardinali e da esponenti della nobiltà, del commercio e della finanza.
Gli incontri, tenuti da Alessandro Gambuti (Amici della Biblioteca Thouar), si svolgeranno alle ore 21.00, durante l'apertura straordinaria della Biblioteca.
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