Dal 23 settembre al 22 gennaio Palazzo Strozzi ospita la mostra ‘Libero’, la prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei. L’artista cinese presenta opere storiche e nuove produzioni coinvolgendo nell’allestimento l’intero spazio dell’edificio: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina.
In particolare una grande installazione, realizzata ad hoc dall’artista, interesserà due facciate dell’edificio rinascimentale con ventidue grandi gommoni di salvataggio arancioni ancorati alle finestre di Palazzo Strozzi. Un progetto che intende focalizzare l’attenzione sui destini dei profughi che ogni giorno rischiano la vita per arrivare in Europa attraversando il Mediterraneo.
L’installazione, intitolata Reframe nasce dal personale impegno di Ai Wiewei come attivista sul fronte dei diritti umani e rappresenta una grande occasione per affrontare i delicatissimi temi dell’immigrazione e dei rifugiati attraverso gli strumenti del’arte e della cultura.
L’arte e i diritti umani
Ai Weiwei ha sempre messo al centro della sua creatività i diritti umani essendo egli stesso una vittima: qualche anno fa, con un’imputazione pretestuosa, venne incarcerato dalle autorità cinesi per aver denunciato nel 2008 le responsabilità del governo per le conseguenze del terremoto nel Sichuan, una tragedia in cui persero la vita tra gli altri più di cinquemila ragazzi. Quello che colpisce in Ai Weiwei è il linguaggio non ideologico perchè al centro delle sue opere c’è sempre la persona, l’esperienza drammatica dei singoli. Anche per questo è stato definito un moderno “Uomo del Rinascimento”, un artista che, attraverso generi artistici diversi (architettura, cinema, fotografia, poesia, scultura, pittura), può trasformare un manufatto o un oggetto inerte, come un gommone, nel grido lacerante dell’umanità.
Note biografiche
Ai Weiwei nasce a Pechino nel 1957. Nel 1958 suo padre, il poeta Ai Qing, ritenuto un estremista politico, è costretto a lasciare la città alla volta di Beidahuang Heilongjiang, nella Cina nord-orientale, e poco dopo nella zona desertica dello Xinjiang, nella Cina nord-occidentale. Dopo la morte di Mao Zedong nel 1976, Ai Qing è riabilitato e la famiglia può trasferirsi di nuovo a Pechino. Qui Ai Weiwei si iscrive alla Beijing Film Academy ed è uno dei fondatori del collettivo artistico “Stars”. Nel 1983 si trasferisce a New York, dove rimarrà fino al 1993, frequentando la Parsons School of Design e scoprendo le opere di Marcel Duchamp e Andy Warhol. Nel 1993 torna in Cina per accudire il padre malato e contribuisce alla fondazione della comunità di artisti d'avanguardia dell’East Village di Pechino. Nel 1997 è co-fondatore dell’Archivio delle arti cinesi (CAAW), uno dei primi spazi artistici indipendenti del paese. Nel 2008, insieme agli architetti svizzeri Herzog & de Meuron, progetta lo Stadio Nazionale di Pechino, il cosiddetto “ Bird’s Nest”. Nel 2012 è stato insignito del Premio Vaclav Havel for Creative Dissent dalla Human Rights Foundation e nel 2015, per le sue azioni a sostegno della difesa dei diritti umani, ha ricevuto da Amnesty International il riconoscimento di Ambassador of Conscience. Recentemente è stato protagonista di grandi mostre a livello planetario alla National Gallery of Victoria di Melbourne, alla Royal Academy of Arts di Londra, al Museo d’Arte di Helsinki, al Martin-Gropius-Bau di Berlino e all’Hirshhorn Museum di Washington D.C
Orario: tutti i giorni (inclusi i festivi) ore 10-20, giovedì ore 10-23
Prenotazioni: dal lunedì al venerdì, ore 9-13/14-18 055.2469600 prenotazioni@palazzostrozzi.org
INFO: 055.2645155 info@palazzostrozzi.org