All’ordine del giorno c’era il nuovo scenario introdotto dall’avvento della Città Metropolitana e la valorizzazione in questa chiave del ruolo dei quartieri.
“Un appuntamento dalla forte carica simbolica -hanno dichiarato congiuntamente i presidenti Sguanci (Q.1), Pierguidi (Q.2), Esposito (Q.3), Dormentoni (Q.4) e Balli (Q.5)- ma che contiene anche un forte aspetto di operatività perché il lavoro sulla città metropolitana è ormai uscito dalla fase teorica per entrare nel vivo delle questioni che riguardano la quotidianità dei cittadini, quella che come quartieri affrontiamo ogni giorno con decine e decine di contatti diretti. Il sindaco Nardella, fin dai primi giorni del suo mandato, ha dato un impulso molto forte al ruolo dei quartieri, che sono stati riconosciuti come articolazione amministrativa nello statuto della città metropolitana. Un’articolazione strategica: la città metropolitana consentirà infatti di potenziare tutti i servizi ai cittadini, dall’anagrafe ai servizi socio-sanitari fino alla gestione degli spazi di verde pubblico. Le periferie, grazie alla città metropolitana, troveranno una nuova centralità nelle politiche di area vasta”.
Nei loro interventi, i presidenti dei quartieri hanno toccato alcuni dei temi più caldi della vita della città visti da vicino, da quella prima cellula istituzionale dell’amministrazione rappresentata proprio dalle circoscrizioni. Il presidente Q.5 Cristiano Balli ha sottolineato come il nord-ovest fiorentino costituisca davvero il centro nevralgico della città metropolitana, sia per il suo peso demografico che per la consistenza dei processi di trasformazione urbanistica che lo stanno caratterizzando: la realizzazione delle linee 2 e 3 della tramvia (presto anche la 4 che collegherà la stazione Leopolda ai comuni di Sesto e Campi), il polo ospedaliero Careggi-Meyer,